Food Tour a Salina: le tappe golose da non perdere

articolo di
Salvatore Spatafora

Giornalista, viaggiatore e fine gourmet

A un primo sguardo le Isole Eolie possono sembrare molto simili tra loro, in realtà le sette sorelle si distinguono l’una dall’altra per uno specifico tratto dominante. Salina è sicuramente quella più “green”, per via della ricca e lussureggiante vegetazione che la circonda.

Un piccolo scrigno circondato dal mare che custodisce, nel suo entroterra, una laboriosa comunità agricola da sempre dedita alla coltivazione di prodotti unici, come i capperi e le uve di malvasia e corinto. Le favorevoli condizioni climatiche dell’isola (suoli lavici, ventosità e scarsa umidità) consentono di operare in un regime di agricoltura biologica, senza ricorrere a trattamenti chimici.
Partiamo dal Signum, nel comune di Malfa, alla volta di un veloce food tour di Salina Isola Verde.
Ecco qualche prezioso consiglio di viaggio.

Paperò al Glicine

Un suggestivo borgo di pescatori adagiato su una ripida vallata affacciata sul mare. Benvenuti a Rinella, uno degli scorci più ammalianti di tutta Salina. In prossimità della spiaggia di sabbia nera, a forma di mezzaluna e sormontata da caratteristiche grotte scavate nella roccia (anticamente usate per il ricovero delle barche da pesca), troverete Paperò al Glicine, un piccolo bar a conduzione familiare dove gustare una delle granite più buone dell’isola (è facile incontrare anche la chef Martina Caruso, che qui viene sempre in compagnia degli amici).
Tra i gusti più apprezzati dai clienti c’è quello alla ricotta – vero must del locale – ma anche le intramontabili granite ai gelsi, al limone e caffè con panna.
Particolare attenzione anche alla sostenibilità ambientale con la linea di coppette e bicchieri biodegradabili realizzati ad hoc con il nome del Paperò.

Caravaglio

La viticoltura è da sempre uno dei pilastri dell’economia di Salina, sull’isola c’è perfino un Museo del Vino, nel comune di Santa Marina. Secondo le fonti storiche la Malvasia fu introdotta nell’arcipelago da alcuni veneziani, in fuga dagli attacchi dei turchi nella prima metà del Seicento. Dunque un vitigno nomade che, dalla Grecia, ha attraversato il Mediterraneo. I vigneti più belli sono ubicati a Malfa, dove si trovano anche la maggior parte delle cantine più rinomate di Salina come Caravaglio. L’azienda è nata nel 1989 e fin dalla sua fondazione produce secondo i dettami dell’agricoltura biologica. Oggi gli ettari sono 20, divisi in circa 30 appezzamenti tra le isole di Salina e Lipari. I principali vitigni, oltre la Malvasia, solo il Corinto e il Nerello Mascalese. Imperdibile una degustazione guidata in compagnia di Nino Caravaglio (possibile prenotare attraverso la reception del Signum), per conoscere segreti e aneddoti legati alla viticoltura eroica eoliana e alla coltivazione dei capperi.

Franco Manca

Nel 2017 l’imprenditore Giuseppe Mascoli – patron del brand di ristoranti Franco Manca, molto popolare nel Regno Unito – ha inaugura il suo primo locale in Italia, e ha scelto proprio Salina nelle Eolie. Franco Manca Salina si trova nella zona pedonale di Lingua e i posti all’esterno guardano direttamente il mare. A dirigerlo c’è Sergio Zecchini, nato a Messina e residente a Salina da quasi vent’anni, coadiuvato da uno staff di giovanissimi. Tra i piatti da provare i mitici involtini (“le brociolette”) alla messinese preparati secondo l’antica ricetta siciliana, le insalate con i prodotti dell’orto di Giuseppe Mascoli a Salina e poi le 6 pizze indicate in menu (tra cui “Martina”, dedicata alla chef del Signum). Gli ingredienti utilizzati in cucina sono tutti a miglio zero, provenienti dalla Sicilia e in particolare da Salina, dove Mascoli ha avviato un progetto di agricoltura biologica e una piccola produzione di vino naturale in anfora.

Azienda Agricola Salvatore D’Amico

Non si può lasciare Salina senza prima avere fatto scorta di provviste da portare a casa. Il nostro consiglio è quello di andare a Leni, dista solo 4km dal Signum, per una visita con degustazione presso l’azienda agricola di Salvatore D’Amico. Nel punto vendita è possibile trovare due dei prodotti simbolo di Salina, ovvero i capperi e la Malvasia delle Lipari – definita da Guy de Maupassant come “il vino dei vulcani” – da abbinare ai tipici biscotti al sesamo prodotti sull’isola. Molto buono anche l’extravergine d’oliva. Il frantoio D’Amico è l’unico esistente nelle Eolie e produce un olio dal caratteristico sapore fruttato. Gli appassionati di storia potranno invece ammirare l’antico palmento del 900 utilizzato in passato per la pigiatura e la torchiatura dell’uva.