Sgombro affumicato, melograno, foglie di capperi e menta. La ricetta di Natale di Martina Caruso

Uno dei piatti del menù “Scoperta” della stagione 2022. Un insieme di mediterraneo. Frutta fresca, mare e il tocco isolano delle foglie di cappero: un gioco di aromi e di emozioni. Un piatto che descrive la cucina di Martina Caruso e riporta in mente l’atmosfera giocosa natalizia. Il melograno che dona freschezza al piatto è diventato ormai un elemento insostituibile durante le feste e consumarlo per Natale o Capodanno corrisponde ad un augurio sincero di fortuna, salute e prosperità.

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L’etichetta isolana per brindare alle feste: Luca e Natascia raccontano Eolia

Eolia è energia, sfida, amore profondo per l’isola di Salina. Un ambizioso progetto vitivinicolo rivolto alla Malvasia delle Lipari e alle altre espressioni vinicole eoliane, frutto di un felice sodalizio umano e professionale che nasce da due amanti del vino in tutte le sue sfaccettature: Luca Caruso, eoliano doc e la toscana Natascia Santandrea, entrambi ambasciatori dell’alta ristorazione.

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Signum. Il nuovo Tre Forchette a Salina

Con un percorso netto, costellato di riconoscimenti (risale al 2017 il premio emergente dell’anno del Gambero Rosso e al 2019 quello di chef donna dell’Anno della Michelin), Martina Caruso (classe 89) ha traghettato il Signum nella rosa dei migliori locali del Belpaese, in coppia con il fratello Luca.

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Io viaggio da sola, Salina è una bella opportunità – di Alessandra Moneti

Nelle guide internazionali l’immancabile capitolo “per chi viaggia da sola” è sempre un po’ tristolino, e soprattutto una serie di freni e divieti, dal non fare autostop al mai troppo tardi la sera. Il Signum a Salina “per chi viaggia da sola” è invece una bella opportunità. Che io consiglio come prima sosta ideale nell’isola più verde e agricola delle Eolie per prendere fiato, orientarsi, annusare l’atmosfera per poi dipanare il filo della vacanza. Un tempo sospeso di due, meglio tre giorni. Più volte nella vita.

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Da Positano a Salina, sperando di non tornare al punto di partenza. – Una riflessione di Giuseppe Mascoli

Nel 1945 mio padre Giulio lasciava Capri per Positano. Già nel dopoguerra si intuiva che Capri si stava muovendo verso un turismo sempre più veloce e distratto, e da qui varie defezioni e fughe verso posti diversi, meno sradicati e più autentici.

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Il Testimone

articolo di
Francesco Pensovecchio
giornalista nel settore wine, food & tourism e direttore di Wineinsicily.com

Nutrita da autentiche emozioni, ispirata da piccole sorprese nelle buone pratiche di casa, la cucina è un talento raro che, qualche volta, si trasforma in qualcosa di più serio sino a sfociare in un esigente professionismo.

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