L’etichetta isolana per brindare alle feste: Luca e Natascia raccontano Eolia

Eolia è energia, sfida, amore profondo per l’isola di Salina. Un ambizioso progetto vitivinicolo rivolto alla Malvasia delle Lipari e alle altre espressioni vinicole eoliane, frutto di un felice sodalizio umano e professionale che nasce da due amanti del vino in tutte le sue sfaccettature: Luca Caruso, eoliano doc e la toscana Natascia Santandrea, entrambi ambasciatori dell’alta ristorazione.

L’amore per il vino fa parte del loro Dna: Luca, da attento padrone di casa, oltre alla direzione dell’hotel si dedica personalmente all’accoglienza in sala, guida il reparto di sommellierie ed è artefice di una delle più interessanti carte dei vini di tutta la Sicilia. Natascia, cresciuta all’interno del ristorante di famiglia, La Tenda Rossa, aperto nel 1972 dai suoi genitori a Cerbaia in Val Di Pesa, vicino a Firenze, ha forgiato carattere e gusto tra sala e cantina.

Eolia è un’avventuras iniziata in momenti diversi, con persone non vicine, eppure legate dagli stessi valori e desideri, l’idea ha raccolto un piccolo seme di follia e di coraggio e adesso è una realtà solida.

“Io e Natascia venivamo già da realtà consolidate” – racconta Luca – “ma volevamo qualcosa che fosse solo nostro. E allora siamo partiti dall’amore per il vino, che è parte di ognuno di noi, ma che è diventato parte anche della nostra coppia. E così abbiamo iniziato a ragionarci durante quei mesi in cui tutto sembrava essersi fermato.”

Eolia è un’azienda con più anime, dietro le quinte è fondamentale la presenza di Salvatore Geraci, grande personalità del mondo vinicolo, patron dell’azienda Palari e emblema della minuscola Doc Faro a Messina. Accanto a lui Bernardo Ciriciofolo enologo e uomo di cantina, che rappresenta tutta la memoria scientifica del progetto, mentre la memoria storica è affidata alle mani di Mario Marsile.

La produzione ha caratteristiche di assoluta artigianalità: 10 appezzamenti, dell’estensione complessiva di poco più di 4 ettari, sparsi tra i comuni di Malfa e Leni, e in particolare nella frazione di Valdichiesa che gode di un particolare e fortunato microclima. Le viti vanno dai 25 ai 70 anni di età e sono vendemmiate rigorosamente a mano per una resa di circa 30 quintali per ettaro.

Ad oggi arrivano al pubblico, due delle tre referenze prodotte, i due BIANCO V e BIANCO M mentre per il rosso bisognerà attendere il nuovo anno.

L’etichetta per brindare alle feste

EOLIA BIANCO V 2020 Salina Bianco IGT – Malvasia delle Lipari 100%


“BIANCO V È un vino elegante, che possiamo definire gourmet”, ci spiega Natascia Santandrea. “Un vino versatile e caratterizzato da un’acidità morbida e composta che esalta i pasti natalizi. Ogni sorso ben si accompagna alla grassezza delle pietanze e quasi immediatamente ripulisce il palato preparandolo ad altre leccornie”.

Per trovare i tasselli di vigna del BIANCO V, ad oggi etichetta di punta dell’azienda agricola Eolia, bisogna salire fino alle pendici dei monti “gemelli” di Salina – il Monte Fossa delle Felci e il Monte dei Porri – antichi vulcani spenti alti quasi 1.000 metri ciascuno, che donano l’inconfondibile silhouette all’isola per chi la guarda da lontano. La sella che si forma a ridosso è coltivata dalla notte dei tempi; fertile e rigogliosa, terre ripide e generose che si specchiano in vigneti con esposizioni a est e ovest, cadenzati da frutteti, campetti di fiori, erbe, ortaggi e cespugli di capperi.

Oltre che dall’altitudine, le temperature sono mitigate dalle continue correnti d’aria che s’incanalano dal nord e dal sud. Il vino che ne deriva è figlio di sei diverse parcelle di Malvasia, ognuna con una singolare e percepibile impronta. Ne risulta un bianco caleidoscopico, che scardina ogni più granitica convinzione sulla Malvasia: un vino dal profilo olfattivo appena sussurrato, di iodio, salsedine ed erbe di roccia, che esprime la sua vera essenza nel sorso, intenso, ampio, verticale, stratificato, affilato e tratteggiato di sale. Un bianco di grande carattere, che promette delle sorprese nel tempo.

Dopo la raccolta le uve vengono diraspate e pressate sofficemente. La fermentazione avviene in piccoli tini di acciaio a temperatura controllata per circa 12 giorni. Segue la maturazione sulle fecce fini per 12 mesi e un ulteriore affinamento in bottiglia di circa 1 anno. Della vendemmia 2020 sono state prodotte circa 2.300 bottiglie e 101 magnum.